Avevamo un compito ed un obbligo: andare a trovare i nostri amici acciugai di Dronero. Detto fatto, grazie alla organizzazione massa in atto dal nostro Presidente, Pino Meola, ci siamo trovati su un autobus diretti in quel delle Alpi Cozie e precisamente a Celle Macra, nella Val Maira, in provincia di Cuneo.
Cinquanta volontari a far conoscere una realtà, la nostra, che sembrava estranea a quella a quella di una valle alpina erta ed impervia. Cosa ci facevano le acciughe sui monti del cuneese e perché questi nostri amici erano così attaccati a questo piccolo pesce azzurro che sembrava quindi fuori posto (fuor d’acqua!).
Circa la “valle erta ed impervia” ci rendemmo subito conto appena l’autobus lasciò la strada di fondo valle; una stradina iniziava ad arrampicarsi stretta e a tornanti per il fianco destro orografico della valle Maira con una discreta pendenza, ma grazie alle capacità del nostro autista, nonostante le avverse condizioni stradali, giungemmo a destinazione.
La nostra meta era Celle Macra, un agglomerato di poche case strette attorno ad un campanile che è stata designata come la capitale degli acciugai ed è sede del museo dei mestieri e dell’acciuga. C’era ad attenderci una delegazione di amici fra cui l’assessore, grande conoscitore e produttore di acciughe in salamoia. Dopo i convenevoli di rito, con consegna di targhe ricordo da antichi svolgevano l’attività di acciugai (carretti, botti, stadere, ecc.) nonché ogni notizia utile al riguardo delle acciughe (pesca, salagione, conservazione, ecc.) ma soprattutto è descritta la vita di questi uomini di montagna trasformati, per una parte dell’anno, in gente di mare.
Mare: abbiamo incominciato a capire il perchè di questo legame fra un paese di mare ed uno di montagna; vi era un filo logico che univa due realtà geografiche molto diverse ed era un semplice pesciolino: l’acciuga.
Dopo esserci rifocillati siamo ritornati a Dronero, città capoluogo della valle, dove sono stati presi contatti, per la partecipazione di Cadimare 2000 alla Sacra degli Acciugai (4 e 5 giugno 2016), con il comitato diretto dell’evento. L’evento che si svolge annualmente ha una grandissima risonanza nella valle Maira e nelle valli vicine e Cadimare è stata designata, dal comune della Spezia, come rappresentante delle tradizioni e della storia della nostra terra.
Dopo alcune ore di febbrile ma fruttuoso lavoro, la comitiva ha intrapreso il viaggio di ritorno, convinti che erano state poste le premesse per un lavoro utile e fruttifero.
Sergio Cavanna