Perché la politica non piace più agli italiani? Forse è meglio formulare la domanda in un altro modo: perché la cattiva politica staccata dai problemi reali delle persone e lontana dai territori non piace più agli italiani?
La domanda è retorica e la risposta è contenuta nella sua formulazione.
In effetti mai come oggi, il distacco dei cittadini dai partiti è stato così netto e vistoso e la percentuale di astensione al voto è stata così significativa, soprattutto in un paese come l’Italia che, storicamente vantava punte di partecipazione al voto tra le più alte d’Europa.
Non è questa la sede per approfondite analisi ma solo lo spunto per sottolineare il fenomeno che stiamo vivendo e che viene descritto in vari modi: verticalizzazione del potere, leaderismo, mediatizzazione della politica, partiti leggeri, liquidi, di opinione e chi più ne ha più ne metta. Una cosa è certa: oltre 14 milioni di italiani in occasione delle recenti elezioni politiche hanno scelto di non recarsi alle urne.
La controprova di questo clima di sfiducia sta nei risultati di una recente indagine dell’Istat dalla quale emerge che vigili del fuoco e forze dell’ordine sono i punti di riferimento più credibili e degni di fiducia nel paese. Oltre alla indiscussa stima e fiducia verso il Presidente della Repubblica.
E non inganni la partecipazione sul web. E’ certamente un fenomeno vistoso ma spesso esprime numeri piccoli e rappresenta una corrente di partecipazione e di comunicazione fredda, mancando dell’incontro e del confronto vero, fisico, umanamente arricchente. Stando così le cose che fare? Esattamente quello che i cittadini di Cadimare da anni stanno facendo. Ripartire con la partecipazione attiva dai territori, dal basso, da una dimensione collettiva che ci fa sentire parte di un progetto di cambiamento e di miglioramento della realtà che ci circonda. Nel quale ciascuno sente di esserci pienamente, di fare la propria parte, di contribuire con slancio, passione e perché no divertendosi ad un progetto comune.
Un modo questo, di sostanziare la parola democrazia, di riempirla di senso e di renderla attuale. Stare con gli altri, lavorare con gli altri, partecipare con gli altri a volte non ci fa sentire le fatiche del quotidiano e quasi sempre sostituisce la legittima rabbia e frustrazione con l’entusiasmo di esserci, di contare e di contaminare anche i più passivi con il proprio entusiasmo.
In questo Cadimare ne è un esempio
Giuseppe Cogliolo