Il troppo ottimismo che ha pervaso in mio precedente articolo è stato puntualmente smentito dai fatti.
Poco o nulla è cambiato.
Non ho neanche voglia di dilungarmi più di tanto sui discorsi che alimentano solitamente i miei articoli, perché è assodato che finchè saremo un paese diviso non otterremo mai niente.
Cadimare è una fucina di associazioni che sorgono in continuazione per diverse finalità.
E così nascono associazioni, per diletto e ludibrio, per volontà di recuperare parti del territorio, per antagonismo con altre associazioni, per la voglia di protagonismo etc. e ciò non fa altro che frazionare ancora di più un borgo abitato, credo, da 700/800 anime.
La maggior parte di queste associazioni new entry sono come meteore, spariscono nell’arco di un anno.
Cadimare 2000 è nata per salvaguardare il territorio e per raccogliere le lamentele dei cittadini e cercare di ovviare alle mancanze delle Amministrazioni, quasi sempre assenti sul territorio, impresa rivelatasi quasi utopistica.
Sopravviviamo da 11 anni grazie al contributo disinteressato di soci che seguono e continuano a credere nell’Associazione, e organizziamo una manifestazione di vasto richiamo ed anche di un certo spessore culturale, cosa assai rara nella ns. provincia.
Anche quest’anno la nostra avventura di dilettanti allo sbaraglio inizia l’11 agosto e terminerà il 22.
Grazie ai soliti splendidi volontari ma anche all’inserimento ogni anno di nuovi protagonisti attivi, la ns. manifestazione va avanti ed è ormai un appuntamento irrinunciabile per buona parte della popolazione cadamota e non.
La cucina è quanto di più genuino e squisito ci possa essere, curata nei minimi particolari grazie all’utilizzo di ingredienti di prima qualità ed alla capacità delle nostre volenterose ed instancabili donne, fulcro dell’Associazione.
Se si unisce a ciò l’atmosfera che si respira in quelle serate sul mare, con una distesa di allegri tavoli addobbati con tovaglie bianche e rosse, ritengo che passare una serata alla nostra manifestazione con le orchestre il fine settimana o con i dibattiti culturali nei giorni feriali, sia rilassante e possa contribuire a far dimenticare, seppur per un solo momento, i problemi che affliggono la nostra vita di miseri mortali in questa “valle di lacrime” che abbiamo contribuito e perseveriamo a rendere tale.
Non otteniamo grossi utili con la nostra festa ma la cosa non ci turba più di tanto.
Col poco che resta manteniamo la sede dell’Associazione pagando un affitto e le relative utenze, cerchiamo di fare quanto è più possibile per la salvaguardia del territorio in cui viviamo, inoltre facciamo beneficenza, adozioni a distanza e contribuiamo economicamente anche al mantenimento degli arredi del paese.
E’ sicuramente poca cosa ma è un granello di sabbia nel mare dell’indifferenza e dell’egoismo che caratterizza la vita di noi tutti.
Manuela Mingotti