Mi permetto con grande umiltà di introdurre quest’ opera sperando di interpretarne almeno in parte il significato. La poesia è stata scritta da un mio grande amico, Roberto Inserra detto “Robè” o per tanti cadamoti “Bolly”, già noto e premiato nell’ambiente artistico per le sue qualità di scrittore e poeta. Con Lui e con tanti altri amici di Cadima re ho vissuto un’irripetibile infanzia e giovinezza ricca di gioia , libertà, piccole grandi avventure e soprattutto profonda e vera amicizia . Le emozioni che emergono dai versi di ” Dao barcon de cà mea” coinvolgono e commuovono profondamente. Chi di noi “cadamoti” non si è mai affacciato alla finestra o dal balcone di casa in una bella e calma serata d’estate ammirando la quiete del golfo davanti a Cadimare e commovendosi, ri portando alla mente ricordi lontani di un tempo passato, ha respirato la stessa nostalgia le stesse emozioni , la stessa dolce malinconia che Roberto esprime in questa breve ma profonda poesia. Questi sentimenti ci uniscono, ci rendono più vicini e soprattutto più amici.
Roberto Inserra
DAO BARCON DE CA’MEA
L’è carma la sea
Dao barcon de cà mea sorve Cadamà
O gorfo i è piato
Pa chi ne respìa.
En resecao sospiro de vazial sbercia l’ai
gua e se n’ va,
rinforsando ‘nter canae dee petrolee.
Mentre o fume da me sigaeta
O spaissa ‘nto ciaoe de na luna
Che ciù cena n’ho mai visto.
Na Paransa m’atraversa chi davanti..
E i recordi s’acavalo
De gente da maina, savoi saà den mae ca ne ghè ciù. .
E a me remescio
‘nta giaa di me ricordi
che sciuma gianca me strassino.
‘nto remoin da scia
DAL BALCONE DI CASA MIA
E’ calma la sera
dal balcone di casa mia sopra Cadimare
Il golfo è piatto
sembra che non respiri.
Un lieve soffio di vento
sfiora l’acqua e se ne va
rinforzando nel canale delle petroliere.
mentre il fumo della mia sigaretta
sparisce nel chiarore di una luna
che più piena non ho mai visto
Un peschereccio(paranza) mi attraversa qui davanti.
e i ricordi si affollano di gente che frequentava la marina di cadimare.
Sapori salati
di un mare che non c’è più.
E mi confondo nei miei ricordi come fossero ghiaia
e li trascino( immedesimandomi nel lavoro della rete) come schiuma bianca
nel mulinello della (mia) scia.